News n. 13 – Settembre 2025 –
Firmato il Certificato di Collaudo della diga di Montedoglio. Martedì 16 settembre è una data storica per EAUT e per l’invaso sul fiume Tevere perché viene sancita l’entrata in regolare esercizio dell’infrastruttura al termine del lungo percorso di Collaudo Tecnico Speciale che ha preso il via nel giugno del 1989 con l’avvio degli invasi provvisori e che è proseguito fino allo scorso 24 marzo con il termine dello stazionamento alla quota massima di regolazione di 393,60 metri s.l.m. raggiunta in data 13 marzo 2025.
Panoramica verso monte della diga di Montedoglio e del bacino
La Commissione di Collaudo Tecnico-Speciale ha poi avuto sei mesi a disposizione per redigere il certificato di collaudo relativo al comportamento di tutte le opere afferenti alla struttura, sintetizzando i dati raccolti in trentasei anni di attività e attestando ufficialmente la piena funzionalità e sicurezza. «La firma del Certificato di Collaudo – commenta l’ingegner Simone Viti, presidente di EAUT, – rappresenta un traguardo storico non solo per EAUT ma per l’intero territorio. La conclusione del Collaudo Tecnico Speciale è per noi motivo di particolare soddisfazione perché segna il raggiungimento di un obiettivo frutto di molti anni di lavoro costante, impegno tecnico e responsabilità istituzionale profusi dall’Ente e dalle sue strutture. Oggi possiamo attestare ufficialmente la piena funzionalità e la sicurezza della diga di Montedoglio, infrastruttura strategica per lo sviluppo e la tutela delle risorse idriche».
La firma del Certificato è avvenuta in presenza da parte degli Ingegneri Ernesto Reali e Valter Pascucci della Commissione di Collaudo insieme al Presidente ed al Direttore di EAUT nonché all’Ingegnere responsabile della Diga. Le operazioni di collaudo avevano preso il via nel 1989 con l’avvio degli invasi provvisori, procedendo poi nel 1997 con l’attivazione dei cosiddetti invasi sperimentali e con l’innalzamento progressivo della quota delle acque per valutarne la sicurezza ai vari livelli. Questo percorso era stato interrotto nel dicembre del 2010 a causa del cedimento di tre conci del muro di sfioro che ha comportato otto anni di sequestro giudiziario delle aree, seguiti da due anni per la gara d’appalto e l’affidamento dei lavori, e da due ulteriori anni per la esecuzione dei lavori di ricostruzione. L’istanza per il riavvio degli invasi sperimentali era stata presentata il 17 gennaio 2023 da EAUT e autorizzata il 21 febbraio 2023, sempre sotto il controllo della Direzione Dighe competente del MIT, con l’obiettivo di riprendere e di completare il percorso di Collaudo Tecnico Funzionale, ai sensi dell’articolo 22 D.M. n. 94 del 14 maggio 2024 (già articolo 14 del DPR 1363/59). I cicli di invasi sperimentali e di correlati svasi condotti nell’ultimo biennio sono stati sostenuti da campagne di misurazione per monitorare il comportamento della diga e del nuovo sfioratore alle quote di interesse, arrivando così al recente raggiungimento della quota massima a 393,60 metri. «Il Collaudo Tecnico Speciale di una diga – sottolinea l’ingegner Pascucci, – assolve una doppia funzione. E’ un collaudo che riguarda la sicurezza e la prestanza dell’opera in quanto tale, e quindi il corpo diga, e per questo è assimilato ad un collaudo statico di questa struttura. Al contempo assolve al collaudo tecnico funzionale per l’impianto nel suo complesso».
Atto di firma della documentazione relativa al Certificato di collaudo siglato presso la sede centrale EAUT di Arezzo
Gli invasi sperimentali sono stati scanditi dalle visite della Commissione di Collaudo per valutare il comportamento delle opere. La stessa Commissione ha potuto fare affidamento sull’ausilio di una consistente documentazione di osservazioni, indagini e misure rilevate da EAUT, tenendo altresì conto dell’esito delle attività di vigilanza svolte da parte degli uffici territoriali della Direzione MIT e delle asseverazioni dell’Ingegnere responsabile per certificare tenuta e sicurezza dello sbarramento e delle strutture di scarico di superficie. La fase finale è coincisa con il raggiungimento in data giovedì 13 marzo della quota massima di regolazione di 393,60 metri s.l.m. e con il correlato relativo stazionamento, potendo così procedere a una serie di nuove misurazioni finalizzate a valutare tenuta e sicurezza dell’invaso tiberino. Questo iter è terminato lunedì 24 marzo con l’ultima visita della Commissione di Collaudo dove è stata acquisita l’intera documentazione e constatato il corretto comportamento dello sbarramento e delle strutture ricostruite dello scarico di superficie, permettendo così di procedere verso il nulla-osta per redigere il certificato che determina un traguardo di portata storica quale l’entrata in regolare esercizio della diga di Montedoglio.
I collaudatori: Ing. Ernesto Reali, Ing. Valter Pascucci e il Direttore di Eaut
«A nome della Commissione di Collaudo- conclude l’ingegner Reali – esprimo una sincera soddisfazione per la lunga, complessa, laboriosa e fattiva attività di collaudo intercorsa (iniziata con la originaria nomina D.G. AA.II.EE. del 12.05.1987), ringrazio la DGDighe per l’attenzione tecnica ed istituzionale sempre posta ed EAUT, quale concessionario, per la collaborazione prestata ed auspico un prospero utilizzo per EAUT medesimo e per la collettività tutta, dell’impianto collaudato e della risorsa idrica dallo stesso regolata».