News n. 14 – Ottobre 2025 –
È stato autorizzato il terzo ciclo del secondo step degli invasi sperimentali alla diga di Casanuova sul fiume Chiascio, nel Comune di Valfabbrica, ai sensi del DM 94/2024, per il raggiungimento della quota 300 m.s.l.m. L’invaso è attualmente sottoposto alla fase di collaudo tecnico speciale finalizzata alla verifica delle condizioni di sicurezza e all’accertamento dell’affidabilità, della tenuta dello sbarramento e dell’efficacia degli interventi di stabilizzazione del versante in destra idrografica del bacino, in vista dell’entrata in servizio “limitato”. EAUT ha presentato in data 9 giugno 2025 istanza di autorizzazione per l’innalzamento del livello dell’invaso a quota 300 m.s.l.m., corrispondente a un volume d’acqua di circa 35 milioni di metri cubi, ottenendo l’autorizzazione a procedere il 5 settembre 2025 – previo nulla-osta del 2 settembre 2025 della Divisione 4 della Direzione generale Dighe di Roma – dell’Ufficio Tecnico per le Dighe di Firenze sede coordinata di Perugia.
Paramento di monte della diga di Casanuova più in basso l’opera di stabilizzazione del versante destro.
IL PERCORSO DEGLI INVASI SPERIMENTALI – Il programma di invasi sperimentali è stato avviato a seguito degli interventi di delocalizzazione dello scarico di fondo e di stabilizzazione del versante destro della diga di Casanuova. La prima fase, autorizzata nell’aprile del 2021, prevedeva il raggiungimento della quota 292 m.s.l.m. ed è stata condotta attraverso due cicli di invasi sperimentali – conclusi nell’aprile 2024 – con i dati di monitoraggio raccolti, le relazioni progettuali e le analisi interpretative che sono stati oggetto di approfondita valutazione da parte della Direzione Generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha condotto un’analisi complessiva dei documenti prodotti nel corso degli anni. Dalle verifiche è emerso un riscontro positivo sull’efficacia degli interventi realizzati da EAUT per la stabilizzazione e la messa in sicurezza del versante. In particolare, il parere istruttorio del 24 ottobre 2024 ha certificato una progressiva riduzione delle velocità di spostamento medie su intervalli pluriennali, in linea con le previsioni progettuali e con il modello numerico di riferimento. A seguito di tali risultati sono state richieste come propedeutiche al rilascio dell’autorizzazione alla seconda fase degli invasi sperimentali, ulteriori installazioni di strumentazioni di monitoraggio e la verifica del buon stato dell’infrastruttura della strada Francescana. Avendo ottemperato a tali richieste è stata formalizzata l’istanza in data 9 giugno 2025 per l’innalzamento del livello dell’invaso a quota 300 m.s.l.m. che è stato ora autorizzato, avviando così un nuovo ciclo di carico.
IL PIANO DI GESTIONE DELLE PIENE – Per l’autorizzazione al secondo step del programma di invaso è stata trasmessa anche una proposta di Piano di Gestione delle Piene. Questo piano ha l’obiettivo di mitigare i rischi idraulici connessi a eventi meteorologici eccezionali, assicurando il controllo dei livelli attraverso l’apertura tempestiva degli scarichi per evitare il superamento della quota straordinaria stabilita. Gli Uffici competenti della
Vista parziale dell’invaso .
Direzione Dighe hanno stabilito di fissare tale livello massimo raggiungibile in via straordinaria in caso di piena a quota 305 m.s.l.m., considerando che la diga e le sponde opereranno in un campo di livelli non ancora sperimentato. Questo è dunque il livello massimo ora raggiungibile in caso di piena che è stato definito ai fini dell’applicazione del Documento di Protezione Civile relativo al cosiddetto “rischio diga”. D’altra parte il Servizio di protezione civile della Regione Umbria ha richiesto di modificare i contenuti del Piano di Gestione della Piene anticipando il rilascio della portata pari a 150 mc/sec – che non comporta l’insorgenza di particolari condizioni di pericolosità idraulica per i territori a valle della Diga – già al sopraggiungere di portate all’ingresso superiori a 300 mc/sec valutando di mantenere tali valori di scarico senza ricorrere a rilasci di maggiori entità.
Dettaglio del fianco sinistro del paramento di monte e della soglia sfiorante afferente il complesso dello scarico di superficie.
Un’ulteriore novità riguarda la definizione di nuove soglie di attenzione e allarme sulle precipitazioni cumulate a 90 e 120 giorni rispettivamente pari a 400 e 500 mm, che costituiranno un parametro di riferimento per l’attivazione delle procedure di vigilanza e allerta previste dal Piano stesso.
Questa nuova fase sperimentale di invasi, con i relativi monitoraggi sul comportamento delle opere di stabilizzazione, rappresenterà un passaggio propedeutico al raggiungimento della quota 305 m.s.l.m., corrispondente a un invaso di circa 52 milioni di metri cubi. Tale livello costituirà il presupposto per l’entrata in servizio “limitato” della diga e per la messa a disposizione della risorsa idrica destinata all’approvvigionamento irriguo di gran parte del territorio umbro e alle esigenze idropotabili del sistema Perugino-Trasimeno.