News n. 03 – Febbraio 2025 –
EAUT fa il punto relativamente agli sviluppi della valutazione circa la possibilità motivata di costituzione di una CER – Comunità Energetiche Rinnovabili, alla luce dei chiarimenti e delle precisazioni fornite dal GSE relative al decreto MASE che ha dettato le regole operative circa la disciplina delle modalità e le tempistiche di riconoscimento degli incentivi.
In linea con le proprie funzioni statutarie, infatti, l’Ente aveva effettuato uno studio di fattibilità, con relativo piano economico-finanziario per dar vita o per prendere parte a una CER collegata alla centrale idroelettrica di Montedoglio, in coerenza a quanto previsto anche dal decreto legislativo 199/2021 che evidenziava “la possibilità di adesione anche per impianti esistenti, sempre di produzione di energia elettrica rinnovabile, per una misura comunque non superiore al 30% della potenza complessiva che fa capo alla comunità”.
Vista aerea della centrale idroelettrica e della condotta forzata in uscita dal manufatto di restituzione in alveo.
IL PROGETTO DI EAUT – Dall’analisi effettuata era emerso come EAUT potesse costituire o prendere parte a una CER perché, indipendentemente dalla forma giuridica prescelta per la sua realizzazione, questa poteva rientrava tra le funzioni istituzionali a esso attribuite, salvo diverso avviso (approvazione) da parte delle Regioni vigilanti. La costituzione della CER avrebbe avuto come obiettivo il coinvolgimento in primis degli enti locali per poi diffondersi a piccole imprese e cittadini al fine di condividere l’energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti nella disponibilità di uno o più soggetti associatisi alla comunità, tra cui un ruolo di primo piano sarebbe stato ricoperto dalla centrale idroelettrica dell’invaso tiberino che nel 2024 ha prodotto 4.387 MWh. L’obiettivo era quindi di avviare un progetto per mettere in rete l’energia elettrica rinnovabile tra diversi soggetti produttori e consumatori, localizzati all’interno dello stesso perimetro geografico (individuato da quello sotteso dalla stessa cabina primaria di trasformazione), grazie all’impiego della rete nazionale di distribuzione, per arrivare a fornire benefici ulteriori rispetto a quelli ambientali, già perseguiti dalla centrale idroelettrica di Montedoglio mediante la produzione di energia “pulita”, e cioè di tipo economico e sociale attraverso l’autoconsumo di energia rinnovabile a tariffe contenute grazie agli incentivi previsti.
Dettaglio del gruppo turbina n°1.
LE REGOLE OPERATIVE DELLA NORMA – Il quadro normativo è stato oggetto di un recente, significativo, chiarimento nel gennaio del 2024 con la pubblicazione del nuovo Decreto CER dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che ha definito le regole operative per disciplinare le modalità e le tempistiche di riconoscimento degli incentivi. In tale Decreto il GSE – Gestore dei Servizi Elettrici – in qualità di operatore per il MASE, interpellato da EAUT, ha evidenziato come gli impianti alimentati da fonti rinnovabili in esercizio antecedentemente alla data del 16 dicembre 2021 possano far parte di una configurazione di CER ma che l’energia da essi condivisa non possa accedere alle tariffe incentivanti.
La potenza (non frazionabile) degli impianti esistenti (di potenza installata nel caso della centrale idroelettrica di Montedoglio pari a 1,2 MW), inoltre, deve restare entro il limite del 30% della potenza complessiva della configurazione data dalla somma delle potenze di tutti gli impianti – alimentati da fonti rinnovabili – della configurazione senza considerare gli esistenti che si volessero inserire. L’impianto esistente di Montedoglio potrebbe pertanto entrare a far parte di una comunità energetica alimentata da fonti rinnovabili nel territorio sotteso dalla propria cabina primaria di riferimento (nei limiti percentuali sopra riportati), ma l’energia da essa prodotta e condivisa non potrebbe accedere alle tariffe incentivanti rendendo di fatto privo di motivazioni (oltre quelle ambientali già perseguite e ottenute) il proprio coinvolgimento. Questo cambiamento di condizioni ha di fatto comportato una non-fattibilità del progetto di EAUT che darà comunque seguito al proprio impegno per perseguire ecosostenibilità e tutela ambientale, continuando a generare energia pulita tramite l’acqua delle proprie dighe dalle centrali idroelettriche.