IL SEMINARIO APCE – Il sistema di protezione catodica adottato da EAUT per le proprie condutture in acciaio è un modello di livello nazionale. L’ente è stato invitato a un seminario promosso dall’APCE – Associazione per la Protezione dalle Corrosioni Elettrolitiche che, a Bologna, ha rappresentato un’occasione di confronto tra istituzioni, associazioni e imprese sulle buone pratiche per garantire l’integrità e la conservazione del patrimonio delle infrastrutture acquedottistiche italiane alla luce anche delle recenti crisi idriche. L’evento, inserito nell’ambito del Forum Accadueo, è previsto da oltre trent’anni con cadenza biennale e configura un punto di riferimento per pianificare sviluppi e investimenti del servizio idrico italiano e internazionale.
L’INTERVENTO DI EAUT – In questo contesto d’eccezione, EAUT ha affrontato lo specifico tema delle corrosioni elettrolitiche e ha beneficiato dell’opportunità di presentare l’articolato sistema di protezione delle proprie reti che rappresenta un fiore all’occhiello rispetto al panorama nazionale riconducibile al settore del trasporto idrico primario e non solo. A parlarne sono stati l’ingegner Thomas Cerbini (responsabile della diga di Montedoglio e Dirigente Servizio Tecnico) e l’architetto Andrea Cardelli (responsabile della manutenzione e gestione del sistema di adduzione occidentale dalla diga di Montedoglio) nell’intervento dal titolo “Opere di adduzione primaria della diga di Montedoglio. Aspetti inerenti alla protezione catodica delle condotte in acciaio”.
La relazione ha prima illustrato la struttura di EAUT e le sue funzioni, presentando il campo delle attività riferite all’erogazione della risorsa idrica dalle dighe di competenza, poi si è concentrata sulla descrizione del sistema di protezione catodica delle condotte in acciaio di adduzione che, da Montedoglio, garantiscono la risorsa idrica alla Valtiberina tosco-umbra e alla Valdichiana aretina e senese fino ai territori contermini al lago Trasimeno. La giornata di studi ha evidenziato EAUT tra i precursori in termini di protezione catodica in ambito acquedottistico in virtù di un positivo modello di gestione che, con bassi costi, è capace di garantire importanti benefici economico-sociali ai territori e alle comunità attraverso il mantenimento della buona qualità della rete, il costante approvvigionamento irriguo e idropotabile, l’eliminazione degli sprechi d’acqua e la prevenzione di disservizi.
LA PROTEZIONE CATODICA – La relazione ha ribadito come l’intera rete di adduzione dalla diga di Montedoglio sia salvaguardata da un sistema di protezione catodica. Questa tecnica elettrochimica permette di garantire la protezione dalla corrosione delle strutture metalliche esposte a un ambiente elettrolitico che potrebbe essere aggressivo nei confronti del metallo, provocandone un lento degrado. Alcuni esempi fanno riferimento ai terreni a diversa composizione chimico-fisica, ai terreni attraversati da correnti vaganti indotte da infrastrutture presenti quali cabine di trasformazione e reti ferroviarie, all’acqua marina, all’acqua dolce e a sostanze chimiche. Per fronteggiare questo fenomeno, la protezione catodica viene tradizionalmente applicata sulle superfici esterne di tubazioni o cisterne in acciaio interrate o immerse in acqua di mare. La combinazione tra la protezione dielettrica “passiva” del rivestimento e la protezione catodica “attiva” va a prevenire la corrosione, con costi limitati. Il sistema di protezione è composto da alimentatori, drenaggi unidirezionali, dispersori verticali, e punti di misura (anche con registrazione) con una corrente continua ad amperaggio limitato che, circolando attraverso le condotte in acciaio, argina sensibilmente gli effetti dell’ambiente elettrolitico in cui è immerso, andando così a ridurre o ad arrestare la velocità di corrosione. Questa azione permette di tutelare e di mantenere alta la qualità del manufatto con il passare del tempo.
LA PROTEZIONE CATODICA DEL SISTEMA OCCIDENTALE – Il focus è stato infine orientato verso il sistema di protezione catodica in rapporto all’estensione delle reti dalla diga di Montedoglio verso il territorio tosco-umbro che è articolato in quattro sottosistemi di gestione. Un sofisticato sistema di telecomando e telecontrollo permette oggi un monitoraggio 24 ore su 24, anche da remoto, che rappresenta un fiore
Estratto del sistema di telecomando e telecontrollo
all’occhiello per la gestione e regolazione, entrambe sottoposte a manutenzione continua attraverso un cronoprogramma di interventi per garantire nel tempo la piena funzionalità del sistema di protezione. L’intervento al forum dell’APCE ha evidenziato i benefici dell’attuazione di questa tecnica alla luce dell’esperienza di EAUT maturata nell’ambito della gestione del sistema di adduzione occidentale, condividendo una valutazione di natura economica che attesta l’importanza e la convenienza di un adeguato sistema di
Foto di dettaglio riconducibili a rotture derivanti da correnti vaganti
protezione catodica efficace ed efficiente nel tempo. L’analisi del panorama nazionale ha permesso infatti di affermare che, in assenza di adeguato e controllato sistema di protezione, i costi per il mantenimento in efficienza delle reti subiscono un incremento di spesa compreso tra il 10% e il 20% rispetto alla spesa complessiva delle opere realizzate nell’arco della durata della vita delle stesse valutata in circa 30 anni.
La mancanza di protezione catodica e il conseguente deterioramento delle condotte comportano inoltre costi ambientali riconducibili allo spreco di risorsa idrica, costi economici dovuti alla mancata vendita, costi sociali per i disagi al consumatore finale e a tutti gli attori che indirettamente sono coinvolti nell’eventuale gestione delle perdite dovute dalla corrosione. L’esperienza maturata dalla protezione catodica di EAUT, in sintesi, evidenza un efficace contenimento dei costi effettivi alla luce del mantenimento nel tempo dell’efficienza e del buon funzionamento dell’infrastruttura.
