News n. 25 – Novembre 2024 –
Proseguono con ottimi risultati i cicli di invasi sperimentali e di correlati svasi della diga di Casanuova sul fiume Chiascio. L’invaso è attualmente sottoposto al collaudo tecnico-funzionale orientato all’accertamento delle condizioni di sicurezza secondo l’articolo 14 del vigente Regolamento Dighe (DPR 1363/1959) per testare l’affidabilità, la sicurezza, la tenuta dello sbarramento e l’efficacia dell’intervento di stabilizzazione del versante in destra idrografica del bacino, in vista dell’entrata in servizio “limitato” della diga. In quest’ottica, EAUT si appresta a richiedere, come previsto dall’art.20 del DM 94/2024, il nulla-osta alla Direzione Generale per le Dighe per procedere a un ormai prossimo nuovo ciclo di carico per innalzare il livello dell’acqua fino a 300 m.s.l.m.
Vista generale dell’opera di stabilizzazione del versante destro (ottobre 2024 – drone EAUT)
IL POSITIVO PARERE MINISTERIALE – Al termine della prima e seconda fase degli invasi sperimentali fino a 292 m.s.l.m., la suddetta Direzione Generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha analizzato i dati di monitoraggio rilevati, nonché le relazioni progettuali e interpretative in atti fino alle misure attuali, e condotto un’analisi dei principali documenti prodotti nel corso degli anni. A emergere sono positivi risultati che testimoniano la bontà degli interventi condotti da EAUT per la stabilizzazione e la messa in sicurezza del versante in questione. L’ultimo parere istruttorio del Ministero datato 24 ottobre 2024 evidenzia come, esaminando gli andamenti delle differenti misure effettuate sul versante, emerga una tendenza alla riduzione delle velocità di spostamento medie su intervalli di tempo pluriennali. La comparazione dei risultati riferiti ai monitoraggi del 1991 e agli invasi sperimentali attualmente in corso, quindi ante e post operam, mostra una riduzione delle velocità sia medie che di picco del cinematismo, senza un arresto del processo, in coerenza con quanto ipotizzato in progetto e verificato con il modello numerico previsionale. “In base al modello teorico e numerico implementato negli studi e alle misure sperimentali disponibili”, riporta il parere ministeriale, “emerge una tendenza alla stabilizzazione anche in quanto la fase di ricarico, con cicli idrici fino a quote già sperimentate, appare caratterizzata da velocità di deformazione inferiori a quelle del primo carico”.
L’INTERVENTO DI STABILIZZAZIONE – I dati esaminati fanno riferimento alla stabilità della diga a completamento dei lavori resi necessari dall’emergere, in avanzata fase esecutiva del cantiere dell’invaso, di alcune lesioni del rivestimento in un breve tratto della galleria di derivazione in sponda destra a causa di un fenomeno geomorfologico evolutivo che, nonostante ripetuti interventi di ricucitura e consolidamento, si ripresentarono progressivamente aggravati nel corso degli anni. Questa situazione ha motivato a interrompere nel 1997 i cicli di invaso sperimentale autorizzati nel 1993 e ha richiesto l’effettuazione di nuovi lavori per lo spostamento verso monte dell’imbocco dello scarico di fondo e per gli interventi di stabilizzazione e di implementazione di ulteriori strumenti di monitoraggio del versante e di altre esecuzioni accessorie (per un costo ulteriore complessivo a consuntivo di circa 60.000.000 di euro).
Vista generale dello sbarramento e dell’opera di stabilizzazione (ottobre 2024 – Monitoraggio drone EAUT)
Ottenuto nel 2012 il finanziamento da parte del MASAF, i lavori sono stati definitivamente affidati e contrattualizzati nel 2015, per venire ultimati in data 28 agosto 2019. Il più recente parere del Ministero, dunque, ha ora evidenziato e certificato come gli interventi di sicurezza realizzati da EAUT nel corso degli anni stiano portando risultati coerenti con quanto ipotizzato in progetto e verificato con il modello numerico previsionale.
Vista del paramento di valle e del complesso dello scarico di superficie: sullo sfondo l’opera di stabilizzazione (ottobre 2024 – Monitoraggio drone EAUT)
LE PROSSIME FASI – Ulteriori elementi valutativi potranno ora derivare dalla prosecuzione degli invasi sperimentali a quote idriche maggiori (prima fino a 300 m.s.l.m. e, infine, fino a 305 m.s.l.m.) e dall’analisi degli effetti di eventi pluviometrici di particolare intensità, con le conseguenti verifiche dei movimenti del versante. Il documento del Ministero richiede infatti a EAUT nel procedere agli invasi sperimentali secondo il programma autorizzato (per i quali sarà necessario ricevere specifica autorizzazione) di intraprendere, allo stesso tempo, una serie di azioni che sommariamente fanno riferimento al riesame della perimetrazione delle aree considerate instabili sulla base delle risultanze di studi e dati di monitoraggio, alla valutazione e conferma della validità del modello geotecnico alla luce del complesso di tutte le informazioni che verranno a essere disponibili nel proseguo degli invasi sperimentali, alla proposta di razionalizzazione e ottimizzazione del monitoraggio di versante, e alla miglior caratterizzazione geologico-geotecnica di una porzione occidentale dell’invaso con l’istallazione di nuovi strumenti di valutazione, oltre ad altre iniziative tese al controllo e alla manutenzione straordinaria di aree interessate dai livelli d’invaso. Una volta descritte le iniziative che verranno intraprese per ottemperare alle richieste della Direzione Generale per le Dighe del MIT, quest’ultima procederà ad autorizzare il nuovo ciclo di carico a 300 m.s.l.m. Questo step sarà propedeutico al raggiungimento di quota 305 m.s.l.m. corrispondente a un volume di invaso pari a circa 52.000.000 mc per l’entrata della diga in servizio “limitato” e per poter così rendere disponibile la risorsa idrica per l’approvvigionamento irriguo di gran parte del territorio dell’Umbria e per le necessità idropotabili del sistema Perugino-Trasimeno.